(Reuters Health) – “Mens sana in corpore sano”, ovvero una “mente sana sta in un corpo sano”, così recita la locuzione latina anticipando ciò che la scienza moderna conferma da tempo, e questa volta, in particolare, a convenire sul fatto che esista uno stretto nesso tra la salute del cuore e quella del cervello sono la American Heart Association e la American Stroke Association, che hanno pubblicato i loro consigli su Stroke.
Sia il cuore che il cervello richiedono un adeguato afflusso di sangue, ma i vasi sanguigni possono restringersi e il tessuto vascolare può perdere elasticità nel tempo, aumentando il rischio di infarto, ictus e declino cognitivo. La probabilità di andare incontro ad aterosclerosi, però, si potrebbe ridurre seguendo uno stile di vita sano e mantenendo nei limiti la pressione sanguigna, così come i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Dunque, per rallentare il declino cognitivo dell’età senile e scongiurare la demenza, dagli esperti americani arrivano nero su bianco un grosso sì all’esercizio fisico e a mangiare bene e un altrettanto grande no al fumo.
Con l’allungarsi della vita media, circa 75 milioni di persone potrebbero essere colpite da demenza entro il 2050. Così, il documento sottolinea l’importanza di adottare misure per mantenere la funzionalità cerebrale. E sebbene l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete possano essere gestiti farmacologicamente, secondo quanto riportato dagli esperti la salute del cervello e il mantenimento della funzionalità cognitiva non possono essere sempre trattate da farmaci. Per aiutare la mente, basterebbe “fare esercizio aerobico, consumare una dieta mediterranea e mantenere un peso sano”, secondo Andrew Budson, della Boston University. La dieta mediterranea, per esempio, include molta frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio d’oliva. Inoltre, favorisce l’assunzione di proteine da pollo o pesce rispetto alla carne rossa, che contiene più grassi saturi. “La gran parte dei medici raccomanda uno stile di vita sano per prevenire ictus e infarto – afferma Philip Gorelick, del Michigan State University College of Human Medicine di Grand Rapids -.Ma molti non sanno che i fattori di rischio cardiovascolare possono anche prevenire o ritardare l’insorgenza di declino cognitivo e demenza”.
Fonte: Stroke
di Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri&Previeni)